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Hoverboard e micromobilità nel nuovo codice della strada

All’esame della Commissione trasporti della Camera un testo unificato sul nuovo Codice della strada. Tutte le novità inserite nella proposta di legge: dalla possibilità per le bici di andare contromano al divieto di fumo in auto, fino alla regolamentazione degli hoverboard.

Biciclette contromano nei centri urbani che hanno un limite di velocità di 30 km/h, casco obbligatorio e possibilità di circolare nelle corsie riservate a taxi e autobus. In aggiunta a una nuova normativa su skateboard, hoverboard e monopattini. Sono queste alcune delle tematiche contenute nel progetto di legge sul nuovo Codice della strada, approdato alla Commissione trasporti della Camera a fine gennaio.

Le novità più importanti riguardano sia le nuove regole per gli automobilisti sia quelle per le cosiddette categorie deboli, ciclisti su tutti. Si discute della definitiva introduzione del divieto di fumo in auto (già inserito nella proposta di modifica del Codice della strada della precedente legislatura, che però non ha mai visto la luce), l’aumento dei limiti di velocità sulle autostrade a tre corsie a 150 km/h, parcheggi rosa per le donne in gravidanza e l’inasprimento delle multe per chi guida con il telefonino.

Biciclette e hoverboard

Tra le novità più importanti si segnalano quelle relative alle biciclette e agli utenti che utilizzano skateboard, hoverboard e monopattini. Questi ultimi “mezzi” non sono attualmente contemplati nel Codice della strada ma, grazie anche ad alcune sperimentazioni partite in singoli centri urbani, dovrebbero essere inseriti nella nuova legge che delegherebbe ai sindaci il potere di intervento su questa specifica categoria di mezzi.

L’analisi sulla cosiddetta micromobilità passerà attraverso audizioni tecniche che riguarderanno tutto il corpo della legge, comprese le biciclette. Queste potranno andare contromano nei centri abitati rispettando il limite di velocità di 30 km/h, indipendentemente dalla larghezza della carreggiata o dalla tipologia di veicoli autorizzati a circolare nelle strade urbane.

Novità importanti anche per le cosiddette “case avanzate”: postazioni riservate ai ciclisti in prossimità dei semafori e degli incroci per evitare che rimangano incolonnati in mezzo ai tubi di scappamento, acquisendo un diritto di precedenza. Un’ulteriore proposta vuole l’introduzione dell’obbligo del casco e la possibilità di far circolare le biciclette nelle corsie gialle, attualmente riservate a taxi e autobus.

Anche in questi casi, la delega sull’attuazione delle nuove norme relative ai ciclisti verrebbe affidata ad ogni singolo Comune, con ordinanza del sindaco e segnaletica stradale.

Quanto agli hoverboard, sulla scia di ciò che sta già accadendo a livello europeo, è stato proposto che chi guida questa tipologia di veicoli possa farlo solo nelle corsie attualmente riservate ai ciclisti e quindi lungo le piste ciclabili.

Via libera, infine, alla possibilità di far circolare in autostrada le moto elettriche.

L’iter

L’esame della proposta di legge passerà attraverso una serie di audizioni tecniche, che potrebbero comportare cambiamenti importanti all’impalcatura stessa della legge. Va ricordato inoltre che in questa legislatura ci sono stati già numerosi interventi in materia di Codice della strada. Alcuni esempi:

  • l’introduzione dei sistemi antiabbandono sui seggiolini dei bambini
  • la stretta sull’utilizzo delle targhe estere
  • l’inasprimento delle sanzioni per chi guida senza polizza assicurativa
  • le nuove regole sui sequestri dei veicoli e sulle Ztl
  • la sperimentazione sui monopattini elettrici.

Ma tutti questi provvedimenti sono passati per decreti indipendenti rispetto alla grande riforma attualmente in esame e sono stati approvati più facilmente all’interno della legge di bilancio, del decreto fiscale e del decreto sicurezza.

L’analisi di un testo di legge che parte da una commissione rispetta un iter completamente diverso, fatto di audizioni, petizioni, rinvii ad altre commissioni, pareri del governo e tutto quanto previsto dai regolamenti parlamentari: il nuovo Codice della strada potrebbe quindi arrivare all’esame del Parlamento con un impianto completamente diverso da quello attualmente in esame e non necessariamente con i provvedimenti ad oggi previsti.