Bonus terrazzi, in città il verde fa la differenza

Durante il lockdown abbiamo riscoperto balconi, giardini e terrazzi. Come rendere più gradevole un’area verde privata o condominiale utilizzando il bonus terrazzi e giardini

 di Maria Pia Terrosi

In tempo di coronavirus abbiamo tutti riscoperto quanto può valere in termini di benessere uno spazio verde all’aperto, un terrazzo, un giardino. Anche un semplice balcone in città, se ben organizzato con vasi e piante adatte, può fare la differenza.

A questo va aggiunto che le piante nelle aree urbane rappresentano uno strumento efficace per ridurre l’inquinamento atmosferico e contenere le temperature (fino a 2-3 gradi in meno.) Non solo veri alberi come tiglio, frassino, platano ma anche piante più piccole ospitate su balconi e terrazzi, possono contribuire a migliorare le condizioni ambientali e ad aumentare il nostro benessere, filtrando particelle inquinanti e polveri.

In aiuto di chi vuole ripensare il proprio spazio verde viene il bonus giardini e terrazzi. Pensato proprio per favorire la realizzazione e riqualificazione di aree verdi private e condominiali, è stato introdotto nella Legge di Bilancio 2018 ed esteso a tutto il 2020. Ecco come funziona.

Che cosa è il bonus verde

Il bonus verde prevede la possibilità di detrarre dalla propria dichiarazione dei redditi  il 36% delle spese sostenute per una serie di interventi: realizzazione di coperture a verde e giardini pensili; impianti di irrigazione e pozzi per la sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici, unità immobiliari, pertinenze. Si potrà usufruire della detrazione fino al 31 dicembre 2020, per una spesa massima di 5 mila euro per singola unità immobiliare.

Quali sono gli interventi detraibili e quali no

Possono godere del vantaggio fiscale gli interventi riguardanti giardini, giardini pensili, terrazzi, balconi, giardini di interesse storico di appartamenti, case indipendenti, case a schiera, ville. Compresi anche gli interventi sulle aree  condominiali. Sono previsti: riqualificazione e progettazione di aree verdi, comprendendo la messa a dimora di piante e arbusti; spese per la potatura; interventi per gli impianti di irrigazione; realizzazione di fioriere fisse. Non possono essere detratte le spese di manutenzione ordinaria stagionale.

Rientrano nel bonus anche gli interventi finalizzati al mantenimento del buono stato vegetativo e alla difesa fitosanitaria (difesa da parassiti dannosi) di alberi secolari o esemplari arborei di pregio paesaggistico, monumentale o storico-culturale. Infine, possono essere detratte anche le stesse spese di progettazione riferite al tecnico.

Come funziona

Per avere diritto all’agevolazione fiscale è necessario che i pagamenti siano tracciabili e documentati. Quindi no ai contanti: indispensabile pagare tramite bonifici bancari o postali, assegni, bancomat, carte di credito.  La detrazione si ripartisce su 10 anni:  quindi chi ha speso 5 mila euro potrà detrarre al massimo 10 rate da 180 euro.

A chi spetta la detrazione

Può usufruire del bonus chi possiede o detiene sulla base di un titolo idoneo l’immobile oggetto degli interventi – e anche il convivente – a patto che abbia sostenuto effettivamente le spese e siano a lui intestati i relativi documenti giustificativi.

Importante ricordare che il bonus non si riferisce alla persona ma alla casa. Pertanto chi possiede più immobili su cui voler eseguire gli interventi, può farlo e sommare le detrazioni, sempre nella misura del 36% di 5 mila euro per ogni immobile. Non solo. Ad esempio potrebbe trovarsi a usufruire due volte del bonus anche chi ha un appartamento in un condominio: una volta per interventi sul terrazzo di sua proprietà, un’altra per una quota relativa ad interventi sul giardino condominiale.