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Auto elettrica, il 2022 anno della svolta

Per BloombergNef quest’anno stiamo assistendo alla fine del motore a scoppio e all’inaspettato decollo di quello elettrico

Nel 2022 stiamo assistendo alla fine del motore a scoppio e all’inaspettato decollo di quello elettrico. La società di analisi BloombergNef sintetizza così lo stato dell’arte nel suo rapporto “Electric Vehicle Outlook 2022”. Le vendite di veicoli elettrici stanno aumentando per una serie di concause: supporto politico, miglioramenti nella tecnologia delle batterie, più infrastrutture di ricarica e nuovi modelli delle case automobilistiche. E i veicoli elettrici di tutti i tipi stanno già sostituendo 1,5 milioni di barili al giorno di consumo di petrolio, equivalenti a circa il 3% della domanda totale di carburante stradale.

Ma “nonostante il rapido aumento dell’adozione di veicoli elettrici, il trasporto su strada non è ancora sulla buona strada per la neutralità carbonica entro il 2050”, scrivono nel rapporto gli analisti guidati da Colin McKerracher, responsabile dei trasporti avanzati di BloombergNef. “Sarà necessaria un’azione aggressiva da parte dei responsabili politici, specialmente sui veicoli più pesanti in cui sia le batterie che le celle a combustibile a idrogeno sono in lizza per un posto nel mercato. La finestra per rimanere sulla buona strada per zero emissioni di carbonio si sta chiudendo rapidamente”.

La Cina domina ancora il mercato globale dei veicoli elettrici, ma le vendite stanno aumentando rapidamente anche altrove. Le vetture totalmente elettriche a batteria stanno superando gli ibridi plug-in e il divario è destinato ad ampliarsi ulteriormente negli anni a venire. Inoltre vengono costruiti sempre più punti di ricarica, ma ogni Paese avrà il proprio mix ottimale di caricatori domestici, di lavoro e pubblici.

Analizzando infatti le prospettive a lungo termine dei veicoli a batteria a due, tre, quattro e più ruote, lo studio conclude che stanno diventando sempre più velocemente il cardine del sistema mondiale di trasporto. Tuttavia emerge con chiarezza un elemento critico: la domanda di batterie è in forte aumento, mettendo sotto pressione la catena di approvvigionamento delle materie prime come litio, cobalto e nichel.

Alla fine di quest’anno, scrivono i 700 analisti di BloombergNef, saranno più di 27 milioni i veicoli passeggeri elettrici in circolazione nel mondo, su un totale di 1 miliardo di veicoli. Autobus e veicoli commerciali elettrici sono 2 milioni. Scooter, moto, trike e auto rickshaw elettrici sono quasi 300 milioni e dominano ormai nel continente asiatico. E sono proprio questi ultimi a dare nel loro insieme il maggior contributo a contenere le emissioni di CO2 del settore trasporto.

Per BloombergNef “il motore a scoppio ha toccato il picco e l’istantanea scattata oggi altro non è che il risultato delle abitudini di ieri”. Sottolinea il rapporto che “conta molto di più individuare la tendenza. E la tendenza è chiarissima: proprio quest’anno i veicoli con motore a scoppio hanno toccato il loro picco di diffusione. D’ora in poi, dopo un secolo di espansione, inizierà il loro declino”.

Le vendite globali di veicoli nuovi, in realtà, diminuiscono costantemente dal 2017. Quell’anno erano state 87 milioni e tutti i mezzi, tranne 1,1 milioni, avevano un motore a scoppio. Resterà il loro record storico. Le vendite sono scese sotto gli 82 milioni nel 2019 e nel 2020 sono crollate a meno di 70 milioni. Secondo BloombergNef ci sarà poi una ripresa del mercato verso metà del decennio, ma quasi totalmente coperta dai veicoli elettrici.

Se questa è la tendenza, la flotta mondiale di auto con motore a scoppio entro la fine del prossimo decennio sarà più che dimezzata.  Le case auto ne hanno piena coscienza e infatti già oggi hanno dimezzato gli investimenti sui veicoli a motore termico e spendono invece decine di miliardi di euro e di dollari sull’elettrificazione.

BloombergNefF stima un investimento di un trilione di dollari entro il 2040 per 339 milioni infrastrutture di ricarica, che seguiranno di pari passo la diffusione dei veicoli elettrici. Ma se i governi si impegneranno seriamente a decarbonizzare totalmente i trasporti entro il 2050 le infrastrutture di ricarica dovranno essere almeno 500 milioni e l’investimento salirà a 1,4 trilioni di dollari.

Quanta energia elettrica servirà per alimentare un parco auto sempre più elettrico? Per BloombergNef la domanda globale aggiuntiva di elettricità sarà di oltre 4.700 TWh entro il 2040 (equivalente al consumo degli Stati uniti) e di 8.800 TWh entro il 2050 (equivalente al consumo della Cina). Si tratta comunque di valori non impossibili: fra il 10% e il 13% della domanda globale nel 2040 e tra il 15% e il 21% nel 2050.

Se l’industria è guidata dalle tendenze economiche e dalle forze del mercato, nel suo scenario BloombergNef vede Germania, Regno unito, Francia e Cina avvicinarsi all’eliminazione graduale delle vendite di veicoli a combustione entro il 2038. Stati uniti, Giappone e Australia stanno recuperando terreno, mentre l’India, il sud-est asiatico e il resto del mondo sono ancora più indietro.

La ricerca delinea serie di politiche che le autorità dovrebbero attuare per muoversi verso una traiettoria di emissioni nette zero. In tutti i segmenti, i governi dovrebbero fissare la data del 2035 per l’eliminazione delle vendite di nuovi veicoli a combustione. Gli standard di risparmio di carburante e riciclaggio delle batterie dovrebbero essere più severi e i responsabili politici potrebbero voler considerare di spostare alcuni sussidi per sostenere la costruzione di reti di ricarica.