Uno studio di Swiss Re Institute, l’ente di ricerca del colosso della riassicurazione
Sale il conto della crisi climatica. Tempeste, inondazioni, temporali e altri disastri che una volta erano detti naturali hanno generato 35 miliardi di dollari di danni assicurati nel primo semestre del 2022. La stima è dello Swiss Re Institute, l’ente di ricerca del colosso della riassicurazione. Se poi si aggiungono anche i danni non coperti da polizze, si sale a 75 miliardi di dollari nel primo semestre.
Martin Bertogg, capo del settore Catastrophe perils di Swiss Re spiega: “Gli effetti del cambiamento climatico si manifestano con eventi meteorologici sempre più violenti, come le inondazioni senza precedenti in Australia e in Sudafrica”.
A febbraio le tempeste che hanno colpito l’Europa hanno provocato perdite per le assicurazioni pari a 3,5 miliardi di dollari, riportando questo rischio al centro dell’agenda del comparto. Tra febbraio e marzo, piogge torrenziali hanno causato inondazioni diffuse in Australia, con un nuovo record di 3,5 miliardi di dollari di perdite per le compagnie. Inoltre, le alluvioni in Sudafrica, India, Cina e Bangladesh hanno confermato quanto il potenziale di danni per alluvioni, nelle aree a rapida urbanizzazione, sia in costante aumento.
Nel primo semestre, la Francia è stata colpita da grandinate e piogge che hanno causato 4 miliardi di euro di perdite per le assicurazioni. Due forti ondate di caldo estivo, inoltre, hanno provocato temperature record in tutta Europa, scatenando incendi devastanti. La temperatura media globale del giugno 2022 è stata di circa 0,3 gradi superiore alla media del periodo tra il 1991 e il 2020, rendendo quello passato il terzo giugno più caldo mai registrato. Questo fenomeno è destinato ad aggravare la siccità e aumenta la probabilità di incendi.
Jerome Jean Haegeli, group chief economist di Swiss Re, ha dichiarato: “Il cambiamento climatico è uno dei maggiori rischi per la nostra società e per l’economia”.