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Nel 2022 è già record per gli investimenti nelle rinnovabili

A trainare la corsa delle Fer è l’incrocio tra crisi climatica e crisi energetica. Lo scrive il rapporto di BloombergNEF

Gli investimenti globali nelle energie rinnovabili hanno totalizzato 226 miliardi di dollari nella prima metà del 2022, stabilendo un nuovo record per i primi sei mesi dell’anno. Trainati dagli investimenti di capitale di rischio e di private equity.

A guidare la forte accelerazione è il fotovoltaico, i cui finanziamenti in nuovi progetti sono saliti alla cifra record di 120 miliardi di dollari, in crescita del 33% rispetto alla prima metà del 2021. Mentre l’investimento sui progetti eolici è aumentato del 16% rispetto al primo semestre 2021, a 84 miliardi di dollari. Il tutto pur in presenza di un forte aumento dei materiali chiave come acciaio e polisilicio, nonché delle interruzioni della catena di approvvigionamento e dall’aumento dei costi di finanziamento.

Lo rileva Renewable Energy Investment Tracker 2H 2022, un nuovo rapporto pubblicato dalla società di ricerca BloombergNEF (BNEF), secondo la quale il forte interesse degli investitori è dovuto ai prezzi molto elevati dell’energia nei principali mercati mondiali.

Il Rapporto di Bnef rileva inoltre come il primo semestre dell’anno abbia anche registrato un record assoluto per gli investimenti di capitale privato nelle energie rinnovabili e nello stoccaggio di energia, il 63% in più rispetto all’anno precedente. In calo invece gli investimenti pubblici. Dopo un primo semestre molto forte nel 2021, le emissioni del mercato pubblico sono diminuite del 65% nella prima metà del 2022.

Nannan Kou, capo dell’analisi della Cina di BNEF, segnala che dietro ai volumi da record di investimenti nelle rinnovabili c’è una crescita dei capitali mobilitati in Cina. Crescita vertiginosa che, per il solare, è passata da 15 miliardi di dollari nel primo semestre 2021 ai 41 miliardi di quest’anno, pari a più 173%. Il secondo mercato più dinamico è quello statunitense, che ha comunque investito appena 7,5 miliardi di dollari. Terzo il Giappone con 3,9 miliardi.

La Cina ha anche investito 58 miliardi di dollari in nuovi progetti eolici, con un aumento del 107% su base annua, con un volume di investimenti quasi triplo rispetto a quello degli Usa. Il trend di crescita degli investimenti segue la strategia cinese di costruire una nuova capacità di generazione rinnovabile in modo che possa sostituire, alla lunga, la generazione elettrica da carbone. La Cina è avviata a raggiungere l’obiettivo di 1.200 GW di capacità eolica e solare entro il 2030.

Chelsea Jean-Michel, analista eolico offshore presso BNEF, rileva che l’eolico offshore registra investimenti in aumento del 52% rispetto all’anno precedente, a 32 miliardi di dollari. Gli investimenti nel 2022 riguardano progetti che entreranno in funzione nei prossimi anni poiché la base installata eolica offshore è destinata a crescere di dieci volte (da 53 GW nel 2021 a 504 GW) nel 2035.

“Nonostante l’inflazione dei costi e le difficoltà della catena di approvvigionamento, la domanda di fonti di energia pulita non è mai stata così alta e ci aspettiamo che la crisi energetica globale continuerà ad agire da acceleratore per la transizione energetica”, ha commentato Albert Cheung, capo dell’analisi presso BNEF.