A Lecco la fantascienza aiuta a guarire

Un laboratorio di alta tecnologia che punta su realtà virtuale e robotica per la riabilitazione di bambini e ragazzi

Entrare nell’antro magico o nell’officina dei robot, oppure fare una passeggiata nello spazio. Sono queste alcune delle sfide che si trovano ad affrontare i piccoli pazienti dell’AstroLab. Si tratta del primo laboratorio di ricerca e cura in Italia hi-tech per la riabilitazione di bambini e ragazzi. Si trova all’Irccs Medea a Bosisio Parini, vicino a Lecco. E’ uno spazio di quasi 500 metri quadrati realizzato grazie ai contributi di ministero della Salute, Regione Lombardia, Fondazione Cariplo e Univerlecco dove grazie a tecnologie di avanguardia e ambienti dall’aspetto futuristico le attività riabilitative diventano per i ragazzi quasi un gioco.

La realtà virtuale e la robotica permettono di proporre ai giovani pazienti esercizi che facilitano il controllo del movimento, l’equilibrio, la postura, il reclutamento muscolare, l’attenzione, la memoria, la coordinazione oculo-motoria, l’organizzazione visuo-spaziale. Recenti ricerche dimostrano che questi esercizi effettuati sotto forma di gioco sono efficaci. E migliorano le funzioni cognitive e motorie e riescono a rimodellare anche il nostro sistema neuronale.

Laboratori e altro ancora…

Oltre ai laboratori di bioingegneria, AstroLab ospita sei ambienti dedicati alle attrezzature per la ricerca e la riabilitazione:

  • l’antro magico, laboratorio di realtà virtuale immersiva dove si svolgono attività che migliorano le capacità di orientamento e movimento;
  • l’officina dei robot, spazio attrezzato con macchine robotizzate per la riabilitazione delle braccia o gambe;
  • la camera della tuta spaziale, per la stampa 3D di corsetti e tutori per il supporto all’autonomia personale;
  • la finestra sullo spazio, laboratorio di stimolazione multisensoriale immersiva;
  • la passeggiata spaziale;
  • le costellazioni stellari, laboratorio che registra le variazioni del volume polmonare.

In Italia sono centinaia di migliaia i giovani che hanno difficoltà motorie e cognitive. Spesso a causa di traumi invalidanti, come incidenti stradali o interventi chirurgici, o malattie gravi. O anche bambini nati con disabilità o affetti da patologie sempre più frequenti come l’autismo.

“Anche noi”, ha commentato in un’intervista a Sky Tg 24 l’astronauta Paolo Nespoli che è stato presente all’inaugurazione di AstroLab e ha testato le attrezzature riabilitative, “quando dallo spazio torniamo sulla Terra siamo disabili nei primi giorni, settimane o addirittura mesi. Quando guardo questi laboratori e vedo cosa fanno rimango incantato, perché vedo che usano le stesse tecnologie che usiamo noi e la Nasa e forse addirittura qualcosa in più”.